Un piccolo pinguino si sente perso in un vasto
mondo, ma scoprirà un vero motivo per sentirsi importante.
Come incomincia:
“Il mondo è grande…e io sono piccolo.
Il mondo è rapido…e io sono piccolo.
L’oceano è profondo…e io sono piccolo.
Le montagne sono ripide…e io sono piccolo.”
È questa la domanda che gli animali della foresta
si sentono ripetere da uno strano cucciolo, smarritosi subito dopo essere
uscito dall’uovo. Nessuno lo riconosce, anzi, ognuno di loro pensa solo a
definirsi come il più alto, il più veloce, il più intelligente. Ma proprio
quando il piccolo sta per mettersi nei guai, ecco una creatura che gli somiglia
moltissimo, ma è molto, molto più grande…
Si gratta…
sbadiglia…
apre i grandi occhi rotondi e comincia a guardarsi intorno.
-Chi sono io?- si chiede –Da dove vengo?- E subito, con passo incerto,
s’incammina per scoprirlo, attraverso l’erba alta alta.
Beatrice Alemagna si interroga con poesia e
smisurata dolcezza su ciò che definisce l’essenza e l’unicità dell’essere un
bambino.
È piccolo solo per un po’, poi diventa grande.
Cresce senza neanche farci caso.
Piano piano e in silenzio, il suo corpo si allunga.
Un bambino non è un bambino per sempre.
Un bel giorno cambia.
[…]
Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non
per questo ha idee piccole.
Le idee dei bambini a volte sono grandissime, divertono i grandi, fanno
loro spalancare la bocca e dire: “Ah!”
ALEMAGNA B., Che
cos’è un bambino?, Topipittori
Gli animali della foresta cercano d’impossessarsi
di un uovo. Ma avranno tutti una bella sorpresa…
Come incomincia:
un ranocchio trova un uovo! –Ah! Ah! Mio! Mio! Questo è mio!
Sss…Sss…Sss… -Mio! Mio! Questo è mio!- dice il serpente.
Flap! Flap! Flap! –Mio! Mio! Questo è mio!- dice l’aquila.
Hem! Hem! –Mio! Mio! Questo è mio!- dice il varano
Tre rane non sanno far altro che litigare e
pensare per sé, fino a quando non corrono un serio pericolo, e il saggio rospo riesce
a far comprendere loro che “insieme è meglio”.
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