martedì 14 maggio 2013

I come Idea

Se cercate greguerías, troverete, su Wikipedia, la seguente definizione: “Le greguerías (sing. greguería) sono testi brevi somiglianti ad aforismi, i quali generalmente sono costituiti da una sola frase di una sola riga, e che esprimono, in forma acuta e originale, pensieri filosofici, umoristici, pragmatici, lirici, o di qualche altra indole.”
Volendo continuare ad istruirsi, si scoprirebbe che “la greguería viene considerata un genere inventato da Ramón Gómez de la Serna, sebbene Jorge Luis Borges la attribuisce al francese Pierre-Jules Renard [senza fonte] riservando a Gómez de la Serna l'invenzione del suo nome. Questi infatti diede la definizione della greguería: umorismo + metafora = greguería, ovvero una frase ingegnosa e in generale breve che nasce da uno scontro casuale tra il pensiero e la realtà. L'immagine su cui si basa la greguería può scaturire in modo spontaneo, ma la sua formulazione linguistica è molto elaborata, perché deve raccogliere in modo sintetico, ingegnoso e umoristico l'idea che si vuole trasmettere.
L'effetto a sorpresa si ottiene attraverso:
  1. L'associazione visiva di due immagini: «La luna è l'occhio di bue della barca della notte».
  2. L'inversione di una relazione logica: «La polvere è piena di vecchi e dimenticati starnuti».
  3. L'associazione libera di concetti legati: «Le due uova che prendiamo sembra siano gemelli, e invece non sono nemmeno cugini di terzo grado».
  4. L'associazione libera di concetti contrapposti: «Ciò che più importa nella vita è non essere morti».
Ecco, ora che siete dotti potete godervi ancor di più il divertentissimo libro di Ramón Gómez de la Serna, tradotto da Elena Rolla e illustrato da Allegra Agliardi, edito da EDTGiralangolo
 


Come incomincia:
"
L'arcobaleno è la sciarpa del cielo.
L'arcobaleno è il nastro che la natura si mette dopo essersi lavata i capelli.
I sogni dei bambini si nascondono nelle scatole di matite colorate.
La A è la tenda da campeggio dell'alfabeto.
La O è lo sbadiglio dell'alfabeto.
Gli Zeri sono le uova da cui sono venute furoi tutte le altre cifre."

 
 
DE LA SERNA R.G., I bambini cercano di tirarsi fuori le idee dal naso, EDT Giralangolo

Ed ora, se volete continuare a divertirvi, proponete ai bambini di realizzare il cartellone delle BUONE IDEE e delle CATTIVE IDEE, dove illustrare e/o scrivere almeno un'idea per ognuno.
Poi, realizzando per ogni bambino un semplice quaderno di fogli A4 piegati e pinzati a metà, sulla copertina di cartoncino a fronte scrivete BUONE IDEE; capovolgendolo, su quella sul retro scrivete CATTIVE IDEE...e lasciate che ognuno lo riempia di ciò che desidera.
Sarebbe bello, riuscendoci, anche documentare su un quadernino tutte le frasi buffe, divertenti, originali, strampalate, commoventi... dette dai bambini nel corso degli anni. Si troverà il tempo per farlo?


E, come dice Beatrice Alemagna…


Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie, ma non per questo ha idee piccole.

Le idee dei bambini a volte sono grandissime, divertono i grandi, fanno loro spalancare la bocca e dire: “Ah!”

ALEMAGNA B., Che cos’è un bambino?, Topipittori
 

2 commenti:

  1. Che bello! Non vedo l'ora che la mia piccina cominci a parlare, per raccogliere le sue idee buone (ed anche cattive ;)) e vedere come evolvono negli anni.

    "Gli zeri sono le uova da cui sono venute fuori tutte le altre cifre" e' semplicemente stupenda...

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  2. io ce l'ho davvero un quadenino così: la prima frase scritta, pronunciata dalla mia figlia più piccola quando aveva poco più di 2 anni, è: "Guarda, i maiali hanno le zampe col tacco!" e, più tardi, riferita al nonno che allevava conigli: "Il nonno è un primitivo perchè uccide gli animali per mangiarseli".
    A distanza di anni, ogni volta rileggerle è uno spasso...
    Ciao, Maura, buona giornata a te e alla tua piccola...

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