Come tutti gli orchi, anche l’Orco adora i
bambini, soprattutto quelli golosi di dolciumi. Se invece preferiscono mangiare
cereali, yogurt, zucchine o melanzane, gli causano dei terribili disturbi,
tanto da farlo addirittura finire d’urgenza in ospedale o vomitare tutta la
notte. E allora, bambini, attenti a quello che mangiate, perché l’Orco è vivo,
vegeto e…affamato!
Come incomincia:
“C’era una
volta un Orco brutto e cattivo. Non si lavava mai e quindi era sporco e
puzzolente. Aveva molti difetti e nessun pregio.
Come tutti gli
orchi famosi mangiava i bambini.
L’Orco aveva
delle preferenze: gli piacevano solo i bambini golosi, golosi di zucchero,
caramelle, patatine, bibite gassate, eccetera eccetera.”
GILBERTI F., L’Orco che mangiava i bambini, Corraini Edizioni 2012
Proposte didattiche: lingua
italiana
La
vocale O
Una
particolarità del libro proposto è l’illustrazione in bianco e nero, che ben si
presta ad essere riprodotta dai bambini per mezzo di un pennarello a punta sottile.
Chiediamo
quindi agli alunni di disegnare l’Orco il più possibile simile al protagonista
della storia. Poniamo particolare attenzione agli occhi, enormi e accostati:
due O con una piccolissima pupilla al centro.
Scriviamo in
seguito alla lavagna la frase
L’ORCO E’ UN ORRIBILE MOSTRO
e chiediamo
ai bambini di evidenziare, ripassandole con un colore diverso, le O.
Riflettiamo
su una particolarità della parola ORCO: la vocale O è sia iniziale che finale. Chissà
se qualche bambino saprà trovare altre parole simili: ORSO, ORTO, ORRENDO,
ORNITORINCO, ORITTEROTOPO…
Il menu dell’Orco
La storia termina con due pagine da completare, dal titolo
La storia termina con due pagine da completare, dal titolo
IL MENU DELL’ORCO INVENTALO TU…
IL TUO MENU INVENTALO TU…
Proponiamo ai bambini di realizzare insieme un
cartellone, su cui avremo disegnato un enorme Orco: all’interno della pancia,
incolliamo tante tessere bianche su cui scriveremo, in stampato maiuscolo e con
un pennarello nero, tutto ciò di cui può essere goloso il nostro Orco.
Accettiamo ogni proposta dei bambini, aiutandoli però a riflettere sul fatto
che all’Orco piacciono solo i bimbi golosi.
Chiediamo in seguito ai bambini di disegnare (o di
provare a scrivere) sul proprio quaderno, sotto la scritta
IL MIO MENU
i cibi preferiti.
L’Orco
goloso di O
Sempre a proposito del menu dell’Orco,
diversifichiamo la proposta: questa volta chiediamo ai bambini di disegnare,
scrivere o dettare all’insegnante solo cose, persone o animali che inizino con
la vocale O. Operiamo già una prima divisione in sottoinsiemi: in questo modo cominciamo
a porre le prime basi per la classificazione dei nomi comuni. Possiamo
disegnare tre sagome identiche di Orco e inserire nella pancia del primo cose, in
quella del secondo animali, nell’ultima persone.
I
contrari
È possibile un’ulteriore riflessione grammaticale,
a partire dai contenuti del testo.
La storia inizia così:
“C’era una
volta un Orco brutto e cattivo. Non si lavava mai e quindi era sporco e
puzzolente. Aveva molti difetti e nessun pregio.”
Dopo aver riflettuto con i bambini su cosa siano pregi e difetti
(qualità positive e negative), scriviamo alla lavagna i difetti dell’Orco, che
è
BRUTTO
CATTIVO
SPORCO
PUZZOLENTE
Chiediamo in seguito ai bambini di trovare invece i CONTRARI di questi
difetti, i pregi, e scriviamoli accanto ai precedenti.
Abituiamo i bambini, fin d’ora, al pensiero critico: è vero che abbiamo
definito l’essere BELLO un pregio, ma osserviamo che anche chi è BRUTTO può
possedere grandi qualità. A questo proposito, suggeriamo la lettura del sempreverde
Sembra questo, sembra
quello, di
E. Agostinelli, Salani, che si conclude così:
Sembra
questo, sembra quello,
sembra brutto, invece è bello,
sembra un cesto, ma è un cappello,
sembra un monte, ma è un cammello
L'importante è di capire
che si può sempre sbagliare
e che spesso non vuol dire
quel che sembra e come appare.
sembra brutto, invece è bello,
sembra un cesto, ma è un cappello,
sembra un monte, ma è un cammello
L'importante è di capire
che si può sempre sbagliare
e che spesso non vuol dire
quel che sembra e come appare.
Per
continuare a ragionare sui contrari
PITTAU – GERVAIS, I contrari, Il Castoro
RAMADIER –
BOURGEAU, Su, giù!, Babalibri
Arte e immagine
Proponiamo ai bambini di realizzare, con tempere o
colori a dita, gli orchi più orribili che si possano immaginare. Realizziamo un
grande cartellone che, se vorremo, potremo in seguito bruciare, per esorcizzare
le paure.
Educazione
alimentare
Il libro proposto rappresenta un ottimo stimolo per
riflettere con i bambini sui cibi e sulle loro abitudini alimentari. A questo
proposito, segnalo i seguenti titoli:
STEIG W., Pietro Pizza, Salani
Pietro non può uscire a giocare perché piove, e il
suo papà lo trasforma in un bambino-pizza da impastare e infornare.
CORENTIN P., I due golosoni, Babalibri
Un bambino e il suo cane, così golosi da finire in
ostaggio di un vecchio bignè zuccherato male.
CALI'- DAVIDDI, La collezione di biscotti, Zoolibri
Ci sono biscotti per alzarsi d'estate e biscotti
per il ritorno di qualcuno, biscotti di baci e biscotti di lingue...
VAUGELADE A., La storia della caramella, Babalibri
Per togliersi di torno il fratellino, Valentina
Maialini gli dà una caramella dicendo di provare a seminarla...
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