Per
leggere ancora
Nel fitto
della foresta, in una caverna umida e buia, vive un
mostro peloso, goloso di esseri umani. Quando finalmente riesce ad acchiapparne
uno, il re, questi gli promette che gli troverà un bambino morbido e cicciottello.
Ma la piccola Lucilla saprà cavarsi d’impiccio…
Come incomincia:
“Nel bel mezzo di una foresta fitta fitta, in una caverna umida e buia,
viveva un mostro peloso. Era assolutamente ripugnante: la sua testa era enorme,
e da essa uscivano direttamente due piedini piccolissimi. Per questo motivi non
riusciva quasi a camminare, e se ne stava sempre nella sua caverna.”
BICHONNIER
H. – PEF, Il mostro
peloso, Ed. E.Elle
Un mostro
tenero e gentile, sentendosi solo, abbandona la sua casa, attraversa fiumi, vallate,
addirittura il mare e, finalmente, arriva in città, dove fa la conoscenza di
tante persone, ma, purtroppo, non trova nessun mostro come lui. Anche se gli
umani gli piacciono molto, decide quindi di ripercorrere al contrario il suo
viaggio e, quando finalmente arriva a casa…
Come
incomincia:
“I mostri sono molto rari. In pochi ne hanno
sentito parlare.
I mostri sono così rari che ce n’è soltanto uno
per ogni paese del mondo… e non si conoscono nemmeno tra loro.
Sono creature molto tranquille, che vivono tutte
sole in cima alle montagne o nascoste in mezzo ai boschi.
Ciò che amano fare di più è prendersi cura dei
loro giardini rigogliosi…
bere tè caldo…
leggere un buon libro…
passeggiare nella neve…
stare sotto la pioggia…
preparare torte…
e, naturalmente, mangiarsele.”
JUDGE C., Il mostro che si sentiva solo, Isbn
Edizioni
Proprio
in questo momento, da qualche parte del mondo, c’è un mostro che sta pensando a
te. E così s’incammina verso casa tua, leccandosi i baffi, nello zaino
forchetta e coltello, immaginando quanto tu sia buono con sopra un po’ di
ketchup. E quando sarà nella tua camera…
Come
incomincia:
“Ti sei mai chiesto
se da qualche parte, non troppo lontano, forse esistono…
I MOSTRI?
Perché, se per caso
i mostri esistono…
non credi che questo
mostro forse si sta leccando i baffi e sta pensando A TE?
E se questo mostro
sta davvero pensando a te forse sta pensando a te perché vuole MANGIARTI?
Spero
di no. Perché sta venendo a cercarti…PROPRIO ADESSO!”
VERE E., Il mostro
della buonanotte, Raggi di Luna - Gribaudo
Come incomincia:
"Questa è la storia di un regno, di un re e della sua figlia adorata.
Come incomincia:
“Un giorno un topino allegro e gioioso andò a passeggiare nel bosco
frondoso. La volpe lo vide: -Che buon bocconcino!- pensò osservando il bel
topolino.
Osvaldo, un orribile, spaventoso mostro, terrorizza
gli abitanti del regno. Il re promette la mano della figlia a chi lo catturerà.
Valentino non sembra il candidato più adatto, ma quando comincia a raccontare…
Ora Osvaldo non vuole più spaventare nessuno, ma desidera
solo qualcuno che ogni sera gli racconti una storia.
E’ anche la storia di Osvaldo, il
mostro spaventoso. Un mostro astuto e feroce, abile e forte, proprio il tipo di
mostro difficile da acciuffare.
-Il primo che lo catturerà, la principessa sposerà-, annunciò il re.
Quando Valentino si fece avanti, tutti quanti scoppiarono a ridere.
-Ah, ah, ah! Avete visto che mezza cartuccia?”
DE GREEF S., Il mostro che amava le storie, Babalibri
È
sera ed è l’ora di andare a letto. Come sempre accade, comincia una battaglia
tra padre e figlio. “A letto, piccolo mostro!” Ma ogni scusa è buona per
rimandare quel momento: il bacio alla mamma, il gioco con lo spazzolino da
denti, i salti sul letto, la scelta del libro da leggere, il bicchiere d’acqua…
“A letto, piccolo mostro!” diventa così il ritornello che papà non finisce mai
di ripetere. Ma alla fine il “piccolo mostro” si prenderà una rivincita.
RAMOS M., A letto,
piccolo mostro!, Babalibri
Che orribile
mostro, il Gruffalò! Ha zanne tremende,
artigli affilati e denti da mostro di bava bagnati. E poi ginocchia nodose,
terribile unghione e un bitorzolo verde in cima al nasone. E come se non
bastasse, occhi arancioni, la lingua molliccia e aculei violacei sulla
pelliccia.
Per fortuna che il Gruffalò non esiste: è solo l’invenzione di un furbo
topino per tenere alla larga chi vorrebbe mangiarselo.
E se invece il Gruffalò esistesse davvero? Niente paura, il topino è
davvero molto furbo.
-Ciao topo, lo sai, la foresta è insidiosa… dai, vieni da me che ti offro
qualcosa!
-Sei molto gentile, ma dico di no: mi vedo per cena con il Gruffalò.
La volpe gli chiese: -E chi sarà mai?
-Ma come, davvero tu non lo sai?”
DONALDSON J. – SCHEFFLER A., A spasso col mostro, Emme Edizioni
1999 Trieste
Tre orribili
piccoli mostri: Pungo, Graffio,
Ringhio. Aurora però non si lascia spaventare e li porta a far merenda a casa sua.
Poi una bella ripulita, pigiama rosa e fiocchetti per tutti.
Ma cosa dirà la mamma quando li rivedrà?
Come incomincia:
"Quel giorno Aurora andava a passeggio nella foresta. Alla bambina
piaceva tantissimo arrampicarsi sugli alberi e non aveva paura di niente.
A forza di passeggiare, Aurora capitò in un angolo della foresta buio,
molto buio. Non si muoveva una foglia, tutto era silenzioso e senza vita.
Mentre Aurora camminava sotto gli alberi spogli, all’improvviso fu assalita da
tre orribili mostri.”
BACKES M., Pungo, Graffio e Ringhio, Babalibri Milano 2006
Di come un
porcellino troppo goloso possa cadere nelle grinfie di un mostro molto, molto
più goloso di lui. E di come un mostro molto, troppo goloso possa... Una storia
travolgente al ritmo di una filastrocca paurosa e allegra.
CNEUTT C., Mostro, non mangiarmi!, Adelphi
Un magnifico e
imponente albo illustrato che non passa di certo inosservato sia per le
dimensioni imponenti (formato 30x42 cm) sia per il tema affrontato, quello
delle malattie, spesso fonte di forti ansie e paure nei bambini. Ma che cosa
c’è di più divertente e rassicurante che non immaginarsi i mostri più
spaventosi alle prese con le stesse malattie che colpiscono grandi e piccoli?
Eh sì, perché anche i mostri si ammalano, e i bambini... si divertono! Ecco
quindi sfilare uno dopo l’altro i mostri che angosciano piccoli e grandi: la
strega, l’orco, il mostro sotto il letto, la diavolessa, il fantasma, il babau,
lo scheletro, il vampiro, il lupo mannaro, il commerciante d’armi, barbablù e
il diavolo. Tutti afflitti da una malattia scelta tra le più comuni e
“schifose” (vomito, diarrea, pulci, varicella, sangue dal naso) e quelle più
astratte per i bambini ma note ai più grandi (mal d’amore, depressione,
attacchi di panico...). A ogni mostro la sua malattia. E a entrambi
un’incantevole e suggestiva illustrazione a tutta pagina, di forte impatto,
accompagnata da una breve ed esilarante descrizione del malanno, con l’indicazione
dei possibili rimedi, sintomi e alcune importanti informazioni a uso del
lettore per riconoscere la malattia nei compagni di classe! Tutto condito da un
forte humour, un rimedio infallibile! Mostri ammalati offre la possibilità di
accostarsi a questo universo “terrificante” in maniera intelligente e
divertente, ponendosi come un valido aiuto per affrontare temi spesso rimossi
da grandi e bambini, come quelli della malattia e del dolore, attraverso il
sorriso e un forte intento di sdrammatizzare.
HOUDART E., Mostri ammalati, Il Castoro
Un pazzo abecedario, per imparare
l’alfabeto con i mostri!
N come N... il suo nome s’è scordato
O come Orval sull’orecchio s’è installato
P come Pigal col pigiama ha litigato...
N come N... il suo nome s’è scordato
O come Orval sull’orecchio s’è installato
P come Pigal col pigiama ha litigato...
SNOODIJK T., M come mostri, Zoolibri
MARIJANOVIC S., Mostri di casa, ape junior
Nessun commento:
Posta un commento