mercoledì 8 maggio 2013

D come Dodo, D come Diversi...




Come incomincia:

“Dice Dodo: tutto torna.

Ho rubato tre carote, è volato via il mio ombrello.

Ho soccorso una formica, mi ha salvato un elefante.

Ti ho donato un fiorellino, mi hanno dato un vestitino.

Ho portato la merenda, è sparito il mio pranzetto.

Ho gridato forte forte, mi ha cullato un uccellino.

 

FATUS S., Tutto torna Tre storie di Dodo, Rizzoli

 
La consonante D

Proposte per la didattica: lingua italiana

Il coniglio Dodo ha una linea semplice ed essenziale: chiediamo ai bambini di disegnarlo sul proprio quaderno e scriviamone il nome in stampato maiuscolo.
Scegliamo una delle tre storie contenute nel libro (Tutto torna – La combriccola dei diversi – Ciki Bombo) e stimoliamo, attraverso domande mirate, la conversazione in classe.
Per riflettere sulla diversità, concentriamo la nostra attenzione sulla seconda storia: La combriccola dei diversi.

La combriccola dei diversi

L’ippopotamo pancione si vedeva troppo tondo.

Topo mini, mingherlino, era proprio piccolino.

La giraffa lunga lunga chi la guarda, oltre alla luna?

Il corvetto tutto nero è chiamato di colore.

Pesce rosso sempre zitto era muto e non parlava.

Talpa anche in prima fila come gli altri non vedeva.

Il rospino tutto bolle lui voleva scomparire.

Il canguro piede lungo non trovava la sua scarpa.

Tartaruga lenta lenta nella corsa mai vinceva.

Granchio sghembo sulle ruote arrancava, che fatica!

L’ippopotamo e il topo, la giraffa, il pesce rosso

Tutti quanti, disuguali son venuti tutti insieme.

“Uffa, uffa!” mi hanno detto.

“La facciamo un’altra storia? Una storia d’amicizia.

 

La storia presenta una nutrita serie di personaggi rappresentati insieme ad altri, e per questo resi diversi.
Ogni animale può essere ricondotto al vissuto del singolo bambino: grasso e magro, basso e alto, lungo e corto, nero e bianco, muto e chiacchierone, lento e veloce…Ognuno può riconoscersi in alcune di queste qualità o, se non negli estremi, in un qualsiasi grado di esse.
Riflettiamo con i bambini a partire dalla didascalia delle prime due pagine:

L’ippopotamo pancione si vedeva troppo tondo.

Proponiamo alcune domande utili a stimolare la conversazione:

·         L’ippopotamo è chiamato “tondo tondo” perché è un animale grosso. Ne conoscete di più grossi?

·         E di più piccoli?

·         E di grossi come un ippopotamo?

(A questo proposito, possiamo utilizzare albi illustrati, fotografici o testi di divulgativa che mettano a confronto le reali grandezze di alcuni animali: ciò sarà molto utile a stabilire relazioni di maggioranza, minoranza, uguaglianza)

·         Al contrario, Topo mini è piccolo, mingherlino come…

·         Perché la giraffa è chiamata “lunga lunga”?

·         Conoscete altri animali con il collo o altre parti del corpo molto lunghe?

E via discorrendo…

Durante la conversazione, osserviamo attentamente l’atteggiamento dei bambini: chi fa fatica a contenere le proprie conoscenze o semplicemente la propria voglia di esserci, chi invece dev’essere stimolato ad intervenire, chi parla solo se è ben sicuro di ciò che sta per dire…
Successivamente chiediamo ai bambini di disegnare sul quaderno il protagonista preferito in questa storia e aiutiamoli a scrivere la verbalizzazione dell’immagine rappresentata.

È possibile utilizzare i disegni dei diversi personaggi realizzati dai bambini per creare un cartellone dal titolo

GLI AMICI DI DODO SONO TUTTI DIVERSI

scrivendo il nome dell’animale accanto ad ognuno.

 

Non fare il bullo!

L’ultima storia del libro di Dodo ben si presta a riflettere sui primi comportamenti di prevaricazione e bullismo che non è mai troppo presto stigmatizzare.
Ciki Bombo potrebbe essere l’alter ego di Dodo: il timido coniglio talvolta vorrebbe essere come lui, per risolvere in fretta e senza noie i problemi quotidiani della vita di un piccolo. Ma Dodo sa bene che, lungi dal risolvere i problemi, il bullismo, l’arroganza e la prepotenza ne creano altri infinitamente più grossi.

Riflettiamo quindi con i bambini circa gli atteggiamenti positivi e negativi da tenere nelle relazioni con gli altri, compagni e adulti.

Realizziamo un cartellone diviso in due colonne: in alto a sinistra disegniamo Dodo, di fianco Ciki Bombo.

Seguendo i suggerimenti dei bambini, scriviamo sotto ogni protagonista un elenco di atteggiamenti corretti o scorretti.

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