Come incomincia:
“Dice Dodo: tutto torna.
Ho rubato tre carote, è
volato via il mio ombrello.
Ho soccorso una formica,
mi ha salvato un elefante.
Ti ho donato un
fiorellino, mi hanno dato un vestitino.
Ho portato la merenda, è
sparito il mio pranzetto.
Ho gridato forte forte,
mi ha cullato un uccellino.
FATUS S., Tutto torna Tre storie di Dodo, Rizzoli
Proposte per la didattica: lingua italiana
Il
coniglio Dodo ha una linea semplice ed essenziale: chiediamo ai bambini di
disegnarlo sul proprio quaderno e scriviamone il nome in stampato maiuscolo.
Scegliamo
una delle tre storie contenute nel libro (Tutto torna – La combriccola dei
diversi – Ciki Bombo) e stimoliamo, attraverso domande mirate, la conversazione
in classe.
Per
riflettere sulla diversità, concentriamo la nostra attenzione sulla seconda
storia: La combriccola dei diversi.
La combriccola dei diversi
L’ippopotamo pancione si
vedeva troppo tondo.
Topo mini, mingherlino,
era proprio piccolino.
La giraffa lunga lunga
chi la guarda, oltre alla luna?
Il corvetto tutto nero è
chiamato di colore.
Pesce rosso sempre zitto
era muto e non parlava.
Talpa anche in prima
fila come gli altri non vedeva.
Il rospino tutto bolle
lui voleva scomparire.
Il canguro piede lungo
non trovava la sua scarpa.
Tartaruga lenta lenta
nella corsa mai vinceva.
Granchio sghembo sulle
ruote arrancava, che fatica!
L’ippopotamo e il topo,
la giraffa, il pesce rosso
Tutti quanti, disuguali
son venuti tutti insieme.
“Uffa, uffa!” mi hanno
detto.
“La facciamo un’altra
storia? Una storia d’amicizia.
La
storia presenta una nutrita serie di personaggi rappresentati insieme ad altri,
e per questo resi diversi.
Ogni
animale può essere ricondotto al vissuto del singolo bambino: grasso e magro,
basso e alto, lungo e corto, nero e bianco, muto e chiacchierone, lento e
veloce…Ognuno può riconoscersi in alcune di queste qualità o, se non negli
estremi, in un qualsiasi grado di esse.
Riflettiamo
con i bambini a partire dalla didascalia delle prime due pagine:
L’ippopotamo pancione si vedeva troppo tondo.
Proponiamo alcune
domande utili a stimolare la conversazione:
·
L’ippopotamo è
chiamato “tondo tondo” perché è un animale grosso. Ne conoscete di più grossi?
·
E di più piccoli?
·
E di grossi come un
ippopotamo?
(A questo
proposito, possiamo utilizzare albi illustrati, fotografici o testi di
divulgativa che mettano a confronto le reali grandezze di alcuni animali: ciò
sarà molto utile a stabilire relazioni di maggioranza, minoranza, uguaglianza)
·
Al contrario, Topo
mini è piccolo, mingherlino come…
·
Perché la giraffa è
chiamata “lunga lunga”?
·
Conoscete altri
animali con il collo o altre parti del corpo molto lunghe?
E
via discorrendo…
Durante
la conversazione, osserviamo attentamente l’atteggiamento dei bambini: chi fa fatica
a contenere le proprie conoscenze o semplicemente la propria voglia di esserci,
chi invece dev’essere stimolato ad intervenire, chi parla solo se è ben sicuro
di ciò che sta per dire…
Successivamente
chiediamo ai bambini di disegnare sul quaderno il protagonista preferito in
questa storia e aiutiamoli a scrivere la verbalizzazione dell’immagine
rappresentata.
È
possibile utilizzare i disegni dei diversi personaggi realizzati dai bambini
per creare un cartellone dal titolo
GLI AMICI DI DODO SONO TUTTI
DIVERSI
scrivendo
il nome dell’animale accanto ad ognuno.
Non fare il bullo!
L’ultima
storia del libro di Dodo ben si presta a riflettere sui primi comportamenti di
prevaricazione e bullismo che non è mai troppo presto stigmatizzare.
Ciki
Bombo potrebbe essere l’alter ego di Dodo: il timido coniglio talvolta vorrebbe
essere come lui, per risolvere in fretta e senza noie i problemi quotidiani
della vita di un piccolo. Ma Dodo sa bene che, lungi dal risolvere i problemi,
il bullismo, l’arroganza e la prepotenza ne creano altri infinitamente più
grossi.
Riflettiamo quindi con i bambini circa gli
atteggiamenti positivi e negativi da tenere nelle relazioni con gli altri,
compagni e adulti.
Realizziamo un cartellone diviso in due colonne:
in alto a sinistra disegniamo Dodo, di fianco Ciki Bombo.
Seguendo
i suggerimenti dei bambini, scriviamo sotto ogni protagonista un elenco di
atteggiamenti corretti o scorretti.
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