Ci sono libri, a volti piccini e poco conosciuti, che
hanno il potere di rimanere nel cuore e nella mente più di altri, magari famosi
e venduti a pacchi.
Uno dei miei preferiti è
di Anna
Lavatelli, Istrici Salani (ora Nord Sud)
un librino agile e svelto, ironico e intelligente, che si può leggere ad alta voce in una mezz’ora e tiene avvinti anche gli animi più esuberanti.
È la storia di Filippo, che
per vendicarsi del suo nemico Giovanni, un compagno prepotente che l’ha preso a
botte, scrive sul muro con il pennarello indelebile GIOVANNI HA LA FACCIA DI MAIALE.
Il potere di quella scritta
genererà una conseguenza tanto imprevedibile quanto difficile da risolvere per
Filippo; nel mezzo, l’incontro con una vecchia (forse) strega e la scoperta
dell’indicibile potere delle parole.
In questi giorni l’ho letto
ben tre volte, e mai ho dovuto richiamare i bambini all’attenzione: il registro
passa dallo scanzonato al profondo (toccante il ricordo, da parte della nonna, del fratello ucciso perché partigiano), con la possibilità per i bambini di riflettere sui rapporti interpersonali e sul potere delle parole, in particolare di quelle che feriscono.
Come incomincia:
“-Faccia
di maiale!- ho gridato al Giovanni.
Così
impara a sporcarmi i pantaloni con il cancellino della lavagna. Che poi vado a
casa e la mamma dà del maiale a me, per come sono conciato.
-Prova
a ripeterlo!- ha detto il Giovanni.
-Faccia
di maiale!- ho ripetuto. E lui mi è venuto addosso per picchiarmi. Però è
arrivata prima la maestra, che si è messa in mezzo tra noi due. Poi ci ha
sgridati e ci ha messo la nota.
Per
me era la prima della settimana, ma per il Giovanni era già la seconda della
giornata. Ecco perché quando siamo usciti da scuola mi aspettava in un angolo
in fondo alla strada per fare a botte. E siccome il Giovanni è grande e grosso, e io sono piccolo e magro,
indovinate chi le ha prese. Cioè, ne ho anche date, ma poche.
-E
guai a te se ci riprovi- ha detto il Giovanni, quando si è stufato di menarmi.
E se ne è andato via per i fatti suoi.
-Faccia
di maiale…- ho detto io, ma piano, quando sono stato sicuro che non mi poteva
più sentire.
LAVATELLI A., Faccia di maiale, Nord Sud
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